DADA’ lancia Ri-Vista: contrasti tattili e visivi tra differenti consistenze materiche, per una collezione ludica e raffinata
La carta stampata, il suo profumo, la consistenza tattile. Il fruscio che provocano le pagine quando sfogliate…per anni il digitale ha rimpiazzato il piacere della cellulosa e il mondo sensoriale legato ad essa. Nell’epoca del Dadaismo, la carta stampata era carica di significato. Le riviste erano veicoli attraverso i quali potevano diffondersi le idee, contrarie alle opinioni correnti, e spesso venivano concepite come veri e propri progetti d'artista. Rispetto alle riviste comuni, quelle Dada prevedevano l’utilizzo massiccio della diagonale, facendo scomparire la simmetria. Il layout era completamente fondato sui contrasti. Simbolo del ready made, le riviste divennero oggetti ludici, illeggibili, libri simbolo.
Alle pubblicazioni dell’epoca si ispira la giocosa collezione Ri-Vista di Dadà: sei nuovi modelli, rispettivamente tre da vista e tre da sole, che si rifanno allo spirito effimero, effervescente e colorato dei periodici dadaisti.
I nuovi modelli infatti, prendono il nome dalle principali pubblicazioni a opera dei più famosi artisti dadaisti: Action (edita da Florent Fels e altri), Cannibale, (edita da Francis Picabia), Proverbe (edita da Paul Eluard), Mécano (edita da Theo van Doesburg) Zenit, (edita da Ljubomir Micić) e infine Merz (edita da Kurt Schwitters).
La collezione Ri-Vista presenta montature iper sottili e leggiadre, in metallo, alle quali è stato applicato un cigliare in acetato Mazzucchelli, effetto radica di noce, nero lucido o color havana. Un delicato gioco di consistenze materiche, ora flessibili e leggere come il metallo, ora dai colori decisi e solide come l’acetato, rende ciascun modello della collezione estremamente giocoso, divertente e innovativo. I naselli sono realizzati in colori decisi, in pieno stile Dadà.
Le montature della collezione Ri-Vista , attraverso la loro forma, sembrano voler simulare le variegate espressioni veicolate dallo sguardo: lo stupore in Cannibale, il disappunto in Mécano, la sensualità in Zenit, l’attenzione in Proverbe, la determinazione in Action e la curiosità in Merz. Il cigliare di ciascun modello Ri-Vista è removibile e dà modo di modificare in toto l’aspetto della montatura. Nell’epoca dadaista, le riviste costituivano l’unico modo in cui comunicare. Oggi, Dadà offre la possibilità di mostrare il proprio carattere indossando un paio di occhiali, simbolo della propria personalità, forte, determinata ma cangiante.
Dadà (www.dadaeyewear.com) - Un marchio nuovo, fresco, giovane, caratterizzato da altissima qualità e scelte cromatiche d’eccellenza. A cento anni dalla nascita del Dadaismo, Dadá è una serie di occhiali da sole e da vista made in Puglia che celebra l’irrazionalità, l’anarchia, il rifiuto di ogni forma di cultura tradizionale. Tzara affermava: “Dada non significa nulla, Dada è un prodotto della bocca, usato per designare quello che sarà.”
Irrispettosa, stravagante, imprevedibile, Dadá vive d’azione, desidera il movimento, concepisce la calma solo nel dinamismo. Abbandonare il superfluo per tenersi stretta la sostanza. È questa la visione Dadá.
La vita vista da qui, dalla vetta di un’intuizione, in assenza di regole, classificazioni, standard, è pura forma, puro colore. Dadá è un sorriso beffardo.
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Tags:DADA, Ri-Vista, contrasti, collezione, Ri-Vista, personalità, innovativo, simbolo
Author: Boyana Ivanova on
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